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Torino, piazza San Carlo: individuati i ragazzi che hanno scatenato il finimondo. “Solo una bravata”. Agrigentini Feriti

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Molti agrigentini feriti, in maniera non grave, tra gli oltre 1.500 feriti in piazza San Carlo a Torino sono colpa di questo idiota e due suoi amici? Pare proprio di sì. Il caos nella piazza dove era allestito il maxi-schermo per la finale di Champions League tra Juventus e Torino sarebbe iniziato quando un ragazzo a torso nudo e con uno zainetto a tracolla all’improvviso alza le braccia, per poi restare fermo immobile, con le braccia aperte, in una posizione che evoca quella di un kamikaze.

Attorno a lui e a due suoi amici dunque si crea il vuoto, la folla inizia a fuggire, innescando il panico che ha portato al numero pazzesco di 1.527 feriti. Secondo gli investigatori, il ragazzo e i suoi amici potrebbero sapere con precisione che cosa ha scatenato il finimondo: la polizia di Torino li ha identificati e due di loro sono stati portati in procura. Fino al loro gesto, infatti, la piazza era calma e rassegnata dopo il terzo gol del Real Madrid. I ragazzi ricercati si trovavano all’altezza del ristorante Caval ‘d Brons, ad almeno sessanta metri di distanza dal maxi-schermo.

Gli uomini della digos e il pubblico ministero, Antonio Rinuado, che coordina l’indagine, hanno visionato centinaia di filmati e hanno identificando le prime persone che possono sapere esattamente che cosa sia successo. Come detto, due dei ragazzi sono stati portati in questura e interrogati. Secondo quanto si è appreso, hanno ammesso di aver provocato loro il panico e hanno spiegato che “si è trattato di una bravata”.

Nel video si nota una ragazza che, mentre si crea il panico intorno all’idiota a petto nudo, si avvicina al ragazzo con lo zainetto e cerca di portarlo via. Dunque un altro tifoso lo abbraccia, probabilmente per far capire che non è un pericolo per nessuno. Ma ormai era troppo tardi, il panico aveva travolto la piazza. Dalle immagini non è chiaro se prima sia esploso qualcosa o se semplicemente siano state pronunciate ad alta voce frasi allarmanti. Da lui in particolare o da altre persone che gli investigatori stanno cercando di identificare.

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