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CALCIO: Una Aragona sprecona cede per 2-1 al Ravanusa e continua la sua serie nera di un punto in cinque partite

Si chiude con una sconfitta per 2-1, sul campo del Ravanusa, il novembre nero dell’Aragona, che nelle cinque domeniche del mese che sta andando via ha racimolato la miseria di un solo punto. Fortuna, tanta sfortuna, ma anche demeriti e qualche decisone arbitrale non certo conforme a quello che si chiama regolamento del gioco del calcio. Succede all’Aragona, che un arbitro dal cognome Riccobono, sottrae contro il Licata due preziosi punti facendo proseguire il gioco oltre i minuti di recupero. Succede anche, che un altro scienziato del calcio, tale Riccobene di Enna si inventa un calcio di rigore per spianare la strada al grintoso Ravanusa. Ora i demeriti, tanti e imperdonabili dei biancazzurri, che raccontino con la cronaca de match. La lancetta non aveva completato il primo giro che Gabriele Giarrana su perfetto cross di Cimino dopo avere stoppato di petto, metteva alle spalle di Arcati. Il gol a freddo non smontava l’Aragona. Al 8’ Sorce serviva Spina, il tiro andava a lato. Al 10’ un tiro di Ribaudo era parato dal rientrante Termini. Al 11’ ci provava Salemi, il suo tiro era respinto con i piedi dal portiere di casa. Al 23’ il pareggio di De Marco, bravo, su assiti di Castaldo a superare Termini con un bel tiro a giro. Al 35’ il Ravanusa si faceva nuovamente vivo con una punizione di Andrea Di Salvo, che andava alta. Poi era l’Aragona a sciupare al 42’ la rete del vantaggio con Ribaudo, che tutto solo si faceva parare il tiro da Termini. Ancora più clamorosa, un minuto dopo, la traversa interna colpita da Spina da due passi. Al 44’, il pessimo Riccobene, non concedeva al Ravanusa un calcio di rigore per atterramento di D’Angelo, il rigore, quello inesistente se lo riservava per il secondo tempo. Al 45’ ancora Ribaudo non inquadra la porta solo davanti al portiere. Nella ripresa al 63’ l’episodio che decide il match, il calcio di rigore concesso per un presunto atterramento di Pierini su Orlando. Dal dischetto l’ex Di Salvo spiazzava Arcati. L’Aragona provava a pareggiare la partita. Al 67’ Castaldo serviva un buon pallone a Spina, il suo tiro era parato da Termini. Al 69’ su una punizione di Sorce, Costantino di testa metteva sopra la traversa, meglio di lui era piazzato Spina che si è visto anticipare dal compagno. Nel finale l’ingiusta espulsione di Faija, per una entrata nettamente sul pallone e poi quella di Piccirillo per somma ammonizioni. Finiva così 2-1 per il Ravanusa, che respira in classifica. Per l’Aragona la marcia del gambero continua in maniera imperterrita, con sfortuna e demeriti.

di Tonino Butera

 

Ravanusa: Termini, Giarrana S., Orlando, D’Angelo (65’ Lo Curto), Piccirillo, Intorre, Cimino (81’ Sardella), Giarrana G., Merlo, Di Salvo, Loggia (29’ Avarello D.). All. Alessandro Avarello.

Aragona: Arcati, Pierini, Faija, Costantino, Gaziano, Sorce, Salemi, Castaldo (75’ Graceffa), De Marco, Spina, Ribaudo. All. Alessio Sferrazza.

Arbitro: Riccobene di Enna, assistenti Rizzo e Varisano di Agrigento.

Reti: 1’ Giarrana, 23’ De Marco, 63’ Di Salvo su rigore.

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