L’estate. Caldo-sole-mare, un tris perfetto (ma anche noia, talvolta, che arriva a scompaginare le carte). L’estate che ti senti addosso, bellissima e crudele, con i suoi amori brevi ma infiniti, col vento caldo, quando ti chiedi “io vado al mare, voi che fate?” L’estate che scorre, prima che il vento si porti via tutto e che settembre porti a tutti una strana felicità. L’estate. Quella in cui è vietato non innamorarsi ancora. E dell’amore di una sera. L’estate. Quando l’eternità è un battito di ciglia. L’estate. È stupenda ma dura poco. Poi diventa “un’estate fa”, e trascina via con sé anche il meglio delle favole. L’estate di John Wayne. L’estate consumata su una spiaggia solitaria, In bilico, sperando che potesse non finire mai. Come l’amore di una sera. E invece no. Tutto finisce sempre così, col vento caldo di un’estate che va. O almeno così ce la raccontano le parole che danzano in equilibrio sulle note di chi canta. Perché per ogni spicchio d’estate c’è sempre una melodia che lo celebra. Stagione curiosa l’estate.
Ma una Estate così non la dimenticheremo mai perché come per la storia c’è un tempo “a.C – d.C) ora dal 2000 in poi c’è “ a. covid-19 – d. covid-19” , Marina di Ragusa è stata caratterizzata da un saluto stravagante e liberatorio “Ehilà”, il vedersi o meglio il rivedersi dopo l’isolamento per il Covid-19 ha suscitato nei ragusani una gioia inusuale per il temperamento pacato e riservato.
La possibilità di ritornare alle proprie abitudini estive, ha dato un po’ a tutti un momento di ottimismo pacato e di una normalità controllata e condivisa.
L’Accademia delle Prefi ha organizzato un incontro dibattito sulla stagione estiva 2020 nella struttura del Pamoky di M. di Ragusa, mettendo in evidenza che quello che