Non arriva, come da tradizione, dopo la processione del Cristo morto per le vie del centro storico della città di Agrigento. E non riecheggia ancora, nelle orecchie, il suono del canto “Ah sì versate lacrime” intonato dai confrati nel tragitto lungo la via Atenea. Arriva nel silenzio surreale della Cattedrale di Agrigento. Pochissime persone quelle a sentire dal vivo la voce dell’arcivescovo pronunciare il consueto messaggio del Venerdì Santo.
Ieri sera 10 aprile si è svolto un Venerdì Santo “insolito” come lo ha definito l’Arcivescovo di Agrigento, Francesco Montenegro, nel suo discorso rivolto ai fedeli in via Web e Tv. Diversamente negli anni scorsi in cui le strade erano gremite di gente che celebrava il momento liturgico della passione e morte di Nostro Signore, quest’anno le vie sono deserte a causa della pandemia; e il cardinale con tono severo le ha paragonate all’essere umano sempre più lontano dalle cose importanti della vita: salute, affetti, famiglia, rispetto per le persone e per l’ambiente in quanto concentrato a falsi idoli come soldi, gioco, social tramutandosi così in essere sempre più arido, egoista, violento, perdendo purtroppo la retta via.
Faccio a tutti gli auguri di Buona Pasqua, non pensateli inutili, proprio qua vicino a colui che è morto e risorto, sono Auguri veri, che ci fanno sperare, che ci fanno dire che morte e male non possono e non debbano vincere. Il Cardinale, conclude il suo messaggio con una frase di speranza: “Domani splenderà nuovamente il sole”.
Buona Pasqua!
di Calogero Longo